Nella nebbiosa Londra vittoriana, Arthur Conan Doyle foggia un'icona senza pari: Sherlock Holmes. Questo geniale investigatore, il primo e unico "detective consulente" del mondo, fa il suo trionfale ingresso nella letteratura nel 1887 con Uno studio in rosso, pubblicato nel Beeton’s Christmas Annual. Ma è nel 1892 che il pubblico si appassiona completamente nelle sue avventure, grazie alla pubblicazione de Le avventure di Sherlock Holmes, la prima raccolta dei suoi casi più intriganti.

Holmes, con la sua mente acuminata e il suo fiuto implacabile per il crimine, insegue i malviventi per le strade di Londra, nei dintorni dell'Inghilterra meridionale e persino in Europa continentale. Benché i predecessori letterari, come C. Auguste Dupin di Edgar Allan Poe e Monsieur Lecoq di Émile Gaboriau, avessero anticipato il suo arrivo, nessuno poteva aspettarsi un impatto così singolare sull'immaginazione popolare.

Per un attimo, i suoi occhi
duri come l’acciaio
si appannarono e le labbra gli
tremarono. Per la prima e
unica volta, intravidi in lui
un grande cuore, oltre che
una grande mente.

John H. Watson

Il personaggio

Con la sua pipa fumante, il suo cappello dalla falda ampia e la sua mente che scintillava come una lama affilata, Holmes è nell'Olimpo dei grandi personaggi letterari.

Diventa mito anche la sua abitazione al 221B di Baker Street, che diventa negli anni più di una semplice dimora: ma il rifugio di un genio complicato e capriccioso. Infatti, in questo modo, è narrato dal suo compagno di avventure, il dottor Watson, che lo ritrae come un personaggio straordinariamente complesso, un uomo dalle abitudini ferree ma dalla disordinata eccentricità.

Elementare,
Watson!

La casa di Holmes è un universo a sé stante, dove la signora Hudson (la domestica) tiene le redini e l'atmosfera è permeata di mistero e deduzione. Qui, Holmes sembra navigare tra stati d'animo tumultuosi, alternando momenti di mania a periodi di profonda depressione. Durante queste fasi oscure, è spesso ritratto mentre fuma la sua pipa, suona il violino o si abbandona all'uso della cocaina, un vizio che aggiunge una sfumatura ancora più oscura alla sua personalità.

Una curiosità

Il suo famoso appartamento, che inizialmente condivide con il dottor John Watson, all’epoca non esisteva. Ovvero esisteva la strada ma non il suo numero civico, il 221B!

Per questo nel 1990, come tributo a tutti gli Sherlockiani o Holmesiani, è stato realizzato un bellissimo museo per offrire ai visitatori di tutto il globo uno sguardo nel mondo del primo detective consulente e un'esperienza autentica e indimenticabile nella Londra vittoriana.

Troverai, come hai sempre immaginato leggendo sui racconti, una splendida casa georgiana di quattro piani risalente al 1815, che sfoggia una targa blu per commemorare il periodo di residenza di Holmes, e che vanta anche la più grande collezione di cimeli di Sherlock Holmes.

I libri di Sherlock Holmes

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L’impareggiabile Sherlock Holmes

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Un medico d’altri tempi

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