La donna del sogno
Wilkie Collins
Le Occasioni
Il libro:
Apparso nel 1885, il lungo racconto La donna del sogno è fra le opere più celebri del narratore inglese Wilkie Collins (1824-1889), vero e proprio maestro e pioniere del genere 'noir' e poliziesco. Il racconto rappresenta un primo, perfetto esempio della predilezione dell'autore per una narrazione costruita da diversi punti di vista, che se da un lato lo apparenta ad alcuni dei più importanti scrittori della sua epoca - Stevenson, per esempio - dall'altro doveva altresì permettergli di costruire, in tutta la sua affascinante complessità, la sua opera oggi più famosa, La pietra di luna, che è stata giustamente definita il primo romanzo poliziesco moderno. Oltre alla sua straordinaria capacità di creare una fortissima suspence narrativa, La donna del sogno rivela anche le doti di Collins come ironico descrittore di ambienti e personaggi tipici della società inglese del suo tempo.
L'autore:
Considerato il padre del poliziesco, Wilkie Collins nasce a Londra l'8 gennaio 1824. Il padre William, paesaggista, ha in mente per il figlio un futuro fuori dal mondo dell'arte. Infatti Wilkie all'inizio si cimenta con il commercio del té, scoprendo, però, di non essere tagliato per il commercio. A quel punto, allora, decide di studiare legge al Lincoln's Inn: nel 1851 ottiene l'abilitazione all'avvocatura, ma tale carriera non gli dà lo sperato successo. Solo iniziando a scrivere scoprirà la sua vera vocazione.
Il suo primo lavoro, di alcuni anni prima, è un'opera dedicata al padre, morto nel 1847: Memoirs of the Life of William Collins, edito l'anno successivo. Quindi pubblica due romanzi: Antonina nel 1850 e Basil nel 1852.
Nell'Aprile dello stesso anno incontra Charles Dickens e scrive per la sua rivista, un settimanale, un pezzo dal titolo Household Words: è l'inizio di un lungo rapporto di lavoro e d'amicizia lungo dieci anni.
Il vero successo, però, Collins lo ottiene con i già citati romanzi, ma soprattutto con La pietra di Luna, appassionante romanzo raccontato a più voci in cui si narra di un prezioso gioiello andato perso e dell'onore di una ragazza che rischia di essere macchiato. Questa e altre opere ne fanno un maestro della narrativa del mistero e non è difficile riscontrare la sua influenza in molti romanzi successivi e in moltissimi film di oggi.
Wilkie Collins muore il 23 settembre 1889 e viene seppellito al Kensal Green Cemetery.
Il brano:
«"Ehilà, c'è nessuno? Stalliere! Ehilà!". "Ma caro! Perché non cerchi una campanella?". "L'ho già cercata: non ci sono campanelle". "E in cortile non c'è anima viva. Mi sembra proprio strano! Prova di nuovo a chiamare, caro". "Stalliere! Ehilà! Stalliere-e-e!". Il mio secondo richiamo echeggia nello spazio vuoto senza portare ad alcun risultato e nessuno si fa vivo. Siamo in un vicolo cieco: non so più cosa dire né cosa fare.[…]»