Miguel Hernández

Canzoniere e romanzero di assenze

2013, pp 232
ISBN: 9788836819195

20,00 

Sinossi

Questo volume riunisce per la prima volta in Italia la traduzione integrale delle ultime poesie di Miguel Hernández. Il “Canzoniere e romanzero di assenze” comprende, infatti, i testi scritti durante il periodo della guerra civile e della prigionia nelle carceri franchiste, dove il poeta trovò la morte giovanissimo.
A distanza di oltre cinquant’anni dalla vecchia edizione antologica curata da Dario Puccini per Feltrinelli, Gabriele Morelli – uno dei massimi studiosi italiani dell’opera di Hernández – ha potuto consultare tutto il nuovo materiale emerso in Spagna nel frattempo, in particolare dopo la fine della dittatura, che presentava diverse aggiunte e varianti rispetto alla prima edizione in lingua spagnola, uscita a Buenos Aires nel 1958. Senza dubbio, pur nel suo carattere necessariamente – e drammaticamente – frammentario, ci troviamo di fronte ad una delle opere fondamentali della poesia spagnola del secolo scorso, certo tra le più originali e intense. Di origine contadina – da bambino conduceva al pascolo il gregge del padre –, Hernández portò sempre nella sua poesia le tracce di un fortissimo legame con la terra e con la natura; tanto che Pablo Neruda, che gli fu amico e che sempre ne valorizzò l’opera, ricorderà in una commovente testimonianza il giovane poeta “scaturito dalla natura come una pietra intatta, con verginità selvatica e forza vitale e travolgente”.

Miguel Hernández nacque a Orihuela (Alicante) il 30 ottobre 1910. Di umile origine, dovette abbandonare ben presto la scuola per aiutare il padre nei campi. A partire dal 1930 iniziò a pubblicare poesie su riviste della sua città, quindi cercò di trasferirsi a Madrid, dove però riuscì a rimanere soltanto a partire dal 1933, dopo la pubblicazione della sua prima raccolta, “Perito en lunas”, e del suo primo testo teatrale, “Quien te ha visto y quien te ve o sombra de lo que eras”. Del 1936 è l’altra, fondamentale raccolta, “El rayo que no cesa”. Allo scoppio della guerra civile, aderì alla causa repubblicana entrando volontario nelle milizie popolari; sono di questo periodo le poesie raccolte in “Viento del pueblo” (1937) e “El hombre acecha” (1938). Dopo la sconfitta militare, venne arrestato e consegnato alla Guardia Civile. È questo il periodo in cui prendono forma le liriche che confluiranno nel libro postumo “Cancionero y romancero de ausencias”; ed è anche il prologo al tragico destino che sta per compiersi. Dapprima condannato a morte e poi a trent’anni di reclusione, ormai gravemente malato, viene trasferito da un carcere all’altro, fino alla morte, il 28 marzo 1942, nell’infermeria del Reformatorio de Adultos di Alicante.

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