Monsieur Zero
Paul Morand
La Grande Biblioteca
Il libro:
Monsieur Zero apparve nel 1936, quando la fama del suo autore si era già ampiamente consolidata, sino a fare di Paul Morand il più celebre dei narratori francesi della nuova generazione. C'era stato il 'battesimo' di Marcel Proust, che aveva introdotto l'opera prima narrativa, Tender Stocks (pubblicata in questa collana col titolo Teneri incontri); c'erano state, soprattutto, opere di largo successo, come Ouvert la nuit, Il Budda vivente, Campioni del mondo (sempre edito da Passigli Editori) e c'era anche la 'leggenda' della vita di Morand, il bambino che poteva cenare con Rodin, ripassare le proprie lezioni di recitazione con Sarah Bernhardt, avere come precettore Giraudoux e frequentazioni come Satie, Ravel, la Princesse Bibesco, Cocteau; e poi abbandonare la carriera diplomatica poco dopo i quarant'anni, non avendo altra preoccupazione se non quella di viaggiare; sino a far scrivere a Marcel Proust e a Valery Larbaud che avrebbero tanto voluto vivere come Morand. Il viaggio è del resto uno dei temi cari a Morand; e il viaggio si ritrova, potente, nella struttura di Monsieur Zero: New York, Tangeri, Lussemburgo, Riviera, Liechtenstein, un vortice di paesaggi che cambiano continuamente, tra automobili, treni, navi, aerei… Nel breve giro di un centinaio di pagine, il lettore si trova trasportato da un punto all'altro del globo, insieme al protagonista: Silas Cursitor, il finanziere, il costruttore di un gigantesco impero economico fragile e insieme inesorabile, fra intrichi forensi e alambiccate leggi costituzionali. Così questo romanzo, nei suoi precipitosi cambi di scena, nella psicologia di un eroe ancora per molti versi sconosciuto alla letteratura precedente - il finanziere, e in parte, come si direbbe oggi, il 'faccendiere', che ha il suo capostipite americano nel Finanziere di Dreiser -, nella rapidità del suo stesso stile che tanto piacerà al pur così diverso Celine, resta una delle più convincenti rappresentazioni del nostro secolo.
L'autore:
Paul Morand nacque a Parigi nel 1888 (morì nel 1976), studiò alla Sorbona e a Oxford, entrando in contatto con l'ambiente estetizzante di Oscar Wilde e Marcel Schwob. Nel 1913 iniziò la carriera diplomatica, e negli anni successivi soggiornò in Inghilterra, a Roma e a Madrid. Rientrato a Parigi nel 1919, stabilì uno stretto rapporto con gli scrittori de «La Nouvelle revue française» e in particolare con Valéry, Claudel, Jules Romains, Larbaud. Esordì in letteratura con due raccolte poetiche, ma si affermò soprattutto come scrittore di racconti di argomento con temporaneo, nel gusto della scuola fantasista: Aperto di notte (Ouvert la nuit, 1922), Chiuso la notte (Fermé la nuit, 1923), Nient'altro che la terra (Rien d'autre que la terre, 1926). Il brillante virtuosismo del suo stile e la leggerezza dei temi narrati, ebbero un grande favore di pubblico. Di Morand la Passigli Editori ha pubblicato anche Campioni del mondo e Teneri incontri.
Il brano:
«Silas Cursitor scese dalla vettura nello stesso momento in cui il sole spuntava, increspando le acque. Il banchiere lasciò che la strada proseguisse verso il sud e sostò al limite di una piccola spiaggia di sassi bianchi; la località si chiamava Crique-La-Touche ed era deserta come tre secoli addietro allorchè il gesuita francese sbarcando in piroga la battezzò col proprio nome. I giovani esploratori canadesi e gli abitanti della vicina città non venivano ad accamparvisi a lume di stelle e ad accendervi fuochi di bivacco che dal sabato al lunedì.[…]»