Ombre dal mar venute
Francesco Serrao
Passigli Poesia
Il libro:
«Chi viene prima in Serrao: il significato di una parola o la sua musica? Nel cervello ha ficcato tutti i vocaboli, ogni registro linguistico, incartapecoriti arcaismi e intatti neologismi. Non ci sono per lui parole poetiche e parole che non lo sono: queste e quelle per lui pari sono, sta a lui far diventare poetica una parola con l’appoggio delle due che la tengono stretta in mezzo. Molte di esse gli vengono incontro di loro iniziativa (libertà che però sembra coazione), altre le tira fuori per forza e con strazio, non poche le attira col suono come un favoloso pifferaio magico. Così siamo tornati alla musica ma siamo pure regrediti all’infanzia. È possibile restituire magia alla vita solo ridiventando bambini?
Serrao non sopporta l’idea di maturare, di scrivere poesie calcolate con l’ars retorica. Se si occupa di vecchi problemi, è per ricondurli a loro originaria insensatezza. Lui è estraneo, radicalmente diverso, sta dall’altra parte ma non in guerra…
È fantasticare il suo verbo, la fuga verso un’altra terra; o se è questa terra, fuggire dove è più natura, i paesaggi curvati o frastagliati all’orizzonte dei monti, oppure l’ondulazione del mare.»
dalla prefazione di Walter Pedullà
Di Francesco Serrao la Passigli Editori ha pubblicato anche Eleonora, La locanda della polvere grigia, Valli lontane.
Il brano:
«Splendida crociata si fa il mondo… ed allora come rumor boscoso nottetempo terra di altura e di bocche di canali che vanno verso il mare»