Roma, pericolo per i viandanti
Rafael Alberti
Passigli Poesia
Il libro:
Dopo la vittoria dei franchismi e la caduta della repubblica, Rafael Alberti lasciò la Spagna, rifugiandosi prima a Parigi e poi in Argentina. Nel 1963 si trasferì a Roma, dove visse a lungo, legandosi all’ambiente letterario e artistico della capitale. E a Roma, alla Roma popolare del Belli, alla città più segreta e affascinante, antiufficiale e antimonumentale, sono dedicate le poesie di Roma, peligro para caminantes, uscite per la prima volta nel 1972, poco dopo la scomparsa di un altro grande artefice di questa raccolta, Vittorio Bodini, che a Rafael Alberti fu particolarmente legato ed al quale il poeta spagnolo volle testimoniare la sua riconoscenza nel prologo da lui stesso scritto per l’edizione italiana: «Ora, in queste poesie, sento il respiro di Vittorio, il caldo palpito del suo profondo sangue di poeta. Fu questo forse uno degli ultimi lavori della sua vita. Sta qui la sua parola italiana a fronte della mia parola spagnola, che si guardano, si abbracciano, sul bianco volubile d’ogni pagina…».
L'autore:
Poeta e pittore, Rafael Alberti è stato l’ultimo dei grandi poeti spagnoli della cosiddetta generazione del ’27, la generazione di alcuni dei maggiori protagonisti della poesia del Novecento – da Federico García Lorca a Pedro Salinas, da Vicente Aleixandre a Jorge Guillén, da Luis Cernuda a León Felipe – che restò segnata in maniera indelebile dalla tragedia della guerra civile.
Il brano:
«Cervantes entrò in Roma dalla Porta del Popolo.
'O grandiosa, possente, sacrosanta
alma città di Roma!',
le disse, inginocchiandosi
umilmente devoto...»
da Poesie sparse, scene e canzoni