Rosa dei tempi
Michele Brancale
Passigli Poesia
Rosa dei tempi ha una struttura da antico canzoniere medievale, da calendario cristiano, da oroscopo religioso, da breviario liturgico, da diario confessionale. Citando i cantari bizantini, Brancale organizza molto bene il suo messale ideologico, evangelico, convinto, alternando al canone delle stagioni climatiche e naturali il rovello intorno al male storico e sociale... In fatto di sentimenti, la precisione di Brancale è mirabile, e denota la massima di Pasternak, secondo il quale il realismo non è un semplice indirizzo letterario, ma costituisce un particolare grado di artisticità, il livello più alto di precisione di un autore...".
dalla prefazione di Gianni D'Elia
Nato nel 1966 in Basilicata, Michele Brancale vive e lavora a Firenze. Giornalista e collaboratore di alcuni periodici, nel campo della poesia ha pubblicato le raccolte La fontana d’acciaio (2007), Salmi metropolitani (2009) e A regime di brezza mite (2012), con le quali si è imposto all’attenzione della critica come uno dei poeti italiani più interessanti della sua generazione.
Aprendo gli occhi al dedalo dei giorni,
risorto sollevo il velo leggero,
in cui ripongo la notte passata
e la città riflesso d’ametista.
La brina è distesa oltre i vetri, freddi,
sui tetti delle case dirimpetto.
Fuori s’affacciano sulla mia sciarpa
gli ultimi cristalli d’acqua di marzo.
Si è spento il momento di non vedersi.
Ho bruciato i fogli che ingombravano
lo spessore di te, il tuo profilo.
Non rimpiango la corsa a cui mi accingo,
svincolata dal peso, dal non senso,
dell’accumulo.
Questa è la notizia.