Un dito di troppo
Alfred Brendel
Passigli Poesia
Il libro:
«Il titolo della poesia in tre versione che compare in questo libro, Tema ozioso, si adatta come un vestito su misura a chi voglia leggere il poeta Alfred Brendel con quel formidabile strumento critico che è la domanda: «avanguardia o tradizione?’»; così nella sua Prefazione Quirino Principe, che continua: «Brendel è il poeta dell’ossimoro… Si maschera e recita. Racconta storie assurde… e lo spettacolo surrealistico, degno di Dalì o Manritte, è un suggello costante della sua invenzione».
Lo straordinario mondo poetico di Brendel ‘ilarologo’ si apre con il ‘dito di troppo’ del titolo, e si snoda attraverso l’apparizione del fantasma di Brahms, la guerra tra barbuti e sbarbati, la sparizione delle gobbe del cammello, alcuni imprevedibili musicisti, una deliziosa e graffiante molteplicità di angeli e diavoli, e molto altro. Ma questa spirale di ilarità colta e di profonda ironia è anche un modo, secondo lo stesso Brendel, di affermare «sottovoce ma con fermezza che in questo mondo così malmesso esistono isole di felicità e di armonia».
L'autore:
Alfred Brendel, nato in Moravia nel 1931, è considerato uno dei massimi pianisti del secolo. Oltre che poeta, è scrive articoli per periodici di alto livello culturale ed è autore di saggi, tra i quali Paradosso dell’interprete. Pensieri e riflessioni sulla musica (Passigli Editori, 1997) e Il velo dell’ordine. Conversazione con Martin Meyer (Adelphi, 2002).