Viva Caporetto!

La rivolta dei santi maledetti

Curzio Malaparte

Biblioteca Passigli

Prefazione di Francesco Perfetti

Anno :2024

Pagine :160

Prezzo :16,50€

ISBN :9788836820467

Stampato nel 1921 presso una tipografia di Prato, città natale di Malaparte, "Viva Caporetto!" è un’opera unica nel suo genere: per la prima volta, infatti, veniva offerta un’inedita, ma anche per certi aspetti premonitrice, chiave di lettura, secondo la quale la responsabilità della rotta dell’esercito italiano – travolto nell’ottobre 1917 dalle truppe austro-tedesche – era da attribuire all’incompetenza e all’errata strategia del Comando Supremo, non ai soldati, che avevano conosciuto gli orrori della trincea ed erano stati ingiustamente accusati di viltà dal generale Cadorna. L’edizione venne immediatamente sequestrata con l’accusa di antimilitarismo, antinazionalismo e disfattismo, e una sorte analoga ebbero la ristampa dello stesso anno – nonostante Malaparte ne avesse cambiato il titolo con un altro meno provocatorio, poi mantenuto, "La rivolta dei santi maledetti" – e la nuova edizione ampliata del 1923, su cui si basa anche il presente volume. Al di là del fatto che è stata senza dubbio concepita come opera di intento polemico più che storico, "Viva Caporetto!" resta anche, come scrive Francesco Perfetti nella prefazione, «una testimonianza di prima mano sulla Grande Guerra», e tale da aver «contribuito a far capire l’entità dell’ignoranza, dell’indifferenza e della rassegnazione della fanteria, in gran parte composta di contadini, nei confronti delle ragioni politiche e ideali della guerra». Una guerra che fu poi vinta, e proprio grazie agli enormi sacrifici di quei poveri fanti, “maledetti” dal nemico e dai generali, ma “santi” per aver salvato la patria, anche rivoltandosi contro una strategia che era costata centinaia di migliaia di morti.

 

Curzio Malaparte, al secolo Kurt Erich Suckert (Prato, 1898 – Roma, 1957) è stato uno dei protagonisti di maggior rilievo della scena letteraria italiana ed europea della prima metà del Novecento. Personalità estrosa, poliedrica e di grande statura intellettuale, ha legato il suo nome a opere di saggistica, narrativa e teatro che ebbero un successo clamoroso, anche al di là dei confini nazionali. Con la rivista «Prospettive», da lui fondata e diretta nel 1937, ha contribuito a dare un taglio più internazionale alla cultura italiana. Tra le sue opere, che hanno recentemente conosciuto una nuova diffusione, ricordiamo "Italia barbara" (1925), "Tecnica del colpo di stato" (uscito in Francia nel 1931), "Kaputt" (1944), "La Pelle" (1949) e "Maledetti toscani" (1956). Presso la Passigli Editori sono già stati pubblicati i racconti della raccolta "Sangue" e il delizioso ritratto dell’amato levriero "Febo, cane metafisico"; e, in questa stessa collana, "Muss. Ritratto di un dittatore", opera importante per capire Mussolini e il fascismo, e "Viaggio in Etiopia e altri scritti africani", acuto resoconto del viaggio compiuto in Eritrea ed Etiopia all’indomani della conquista italiana dell’ambito impero.