«Quando si dimentica il colore e la consistenza della luce, quando la luna si trasforma in sole, e il sole in ricordo, gli occhi obbediscono al vento prima ancora che a se stessi.» Julio Llamazares. Luna da lupi.
La storia della perdizione di un austero professore di liceo che si innamora di una ballerina, e insieme un impietoso affresco dell’ipocrita Germania guglielmina, avviata da lì a pochi anni alla catastrofe della Prima guerra mondiale.
“I racconti dell’arcolaio” (“Spinning-Wheel Stories”) ci offrono un altro esempio della grandezza della scrittrice americana, che tutti ricordano come autrice di un successo intramonta-bile come “Piccole donne”.
In questo suo divertente romanzo, Sinclair Lewis mette a nudo le debolezze umane e le contraddizioni di una società multietnica e tentacolare come era già quella americana nei primi anni del secolo scorso. Nella traduzione e con due saggi di Cesare Pavese.
Quello di Fania Cavaliere non è solo un romanzo su di una intensa figura di donna, ma anche un’analisi avvincente, rivelatrice della realtà dell’antica Roma più di molti saggi storici.
Arsène Lupin dismette i panni del ladro gentiluomo e indossa quelli dell’arguto e irriverente detective Jim Barnett, alle prese con otto diversi casi apparentemente impossibili da risolvere.
Sophie, una giovane giornalista americana, si sveglia in una clinica in Crimea dove è stata ricoverata in stato di incoscienza per un grave avvelenamento. Chi voleva ucciderla? E perché? Un roman à clef della Russia moderna scritto da una grande esperta.
«È venuto il diavolo e ha tagliato la testa alla mamma»: così comincia questo romanzo breve di Arturo Carlo Jemolo, il grande storico e giurista della cui produzione questo “giallo” costituisce a tutti gli effetti un vero e proprio unicum.
Il romanzo, storico e insieme esotico, conduce il lettore in un’oscura e appassionante vicenda, che spazia dall’Inghilterra vittoriana a Singapore e a Sumatra, negli anni in cui le grandi potenze coloniali si affrontano per il dominio nell’Oceano Indiano.