«L’architettura è un’arte di frontiera. Solo se si accetta la sfida di farsi contaminare, ha ragione di essere. Altrimenti è roba da salotto.» Renzo Piano. La responsabilità dell’architetto.
Albisani […] si mostra erede quasi scanzonato del miglior Novecento italiano, fa stare dentro la sua poesia le mosse di certe imprendibili sfumature luziane o uno “spietato tango” montaliano a far rima con “piango”.
Un intensissimo poema in 52 Atti che trae spunto dai Miti dell’antica Tebe e dalla sua storia per farne metafora dei nostri giorni e delle nostre angosce.
«Colpisce di questo libro, fin dalle prime poesie, il “tremore nascosto di ognuno”, oppure, similmente, un “delicato immortale brulichio / di fronte al mare”. Un vibrare che pervade tutto, come il respiro del tutto…».
“Voltaici” è un poema per sequenze di rara e perturbante icasticità, forgiato nell’arco “foto-voltaico” di una nuova luce etica. È una profonda meditazione all’interno di quel parigino “Museo dell’uomo”, rimasto chiuso tanti anni per restauri.
Alcool va a situarsi a cavallo fra tradizione, lirismo, modernità e avanguardia, soddisfacendo nel contempo le esigenze del lettore popolare così come quelle del lettore più esigente e colto.
L’esperienza poetica di “Noi non c’eravamo” è il bilancio di un’esperienza sviluppata nel tempo vitale dell’io del poeta e in vasti spazi della modernità, l’analisi di un percorso che tende a sottolineare l’impossibi-lità di conoscere il mistero del reale.
“El contemplado” occupa un posto peculiare nella produzione in versi di Pedro Salinas, per due ragioni. La prima è l’univocità dell’argomen-to, il mare; la seconda è di costituire il principale frutto letterario dei tre anni trascorsi a Puerto Rico tra il ’43 e il ’46.
Le “Elegie duinesi” rappresentano, con i “Sonetti a Orfeo”, lo straordinario compimento di una vicenda poetica ed esistenziale che resta come una delle massime e più profonde espressioni della poesia di tutti i tempi.