Questa “Vita di Mozart” segna il debutto del grande narratore francese nella letteratura. Se Cimarosa fu infatti il primo grande amore musicale di Stendhal, Mozart rappresentò l’approdo definitivo della sua passione.
Lunga lettera a Baladine Klossowska, “Il testamento” (1921) è soprattutto la testimonianza sofferta del superamento di una lunga crisi personale e creativa che aveva portato Rilke a inter-rompere la stesura delle “Elegie duinesi”.
Pubblicato nel 1862 “Una brutta storia” segna la fine della fase degli anni Quaranta, della cosid-detta “letteratura buro-cratica”, e l’inizio della fase matura, quella delle “Memorie dal sotto-suolo”, che ha reso Dostoevskij un classico assoluto dell’800.
I “Consigli al giovane scrittore” offrono un insolito campionario di raccomandazioni sotto forma di aforismi a un immaginario giovane che vuole dedicarsi alla lette-ratura. Seguono “Sull’in-fluenza nella letteratura” e “Ricordi letterari e problemi attuali”.
“I segreti della principes-sa di Cadignan” è una delle rare opere di Balzac che ha un epilogo felice. La trama, densa di ambiguità, colpì Marcel Proust, che nella sua “Recherche”, per bocca del barone di Charlus, definisce l’opera «un capolavoro».
Un altro splendido racconto in cui Singer dà prova di grande maestria, mescolando elementi e personaggi diversi tra loro che pone sotto la lente dell’inarrivabile humour ebraico.
Piccolo gioiello narrativo, con “Diario di un uomo superfluo” Turgenev ci offre un’originale varia-zione su un tipo di perso-naggio che tanta fortuna avrà nella letteratura russa dell’Ottocento e che diventerà uno dei tipi più esemplari della letteratura novecentesca.
Il testo – opportunamente integrato in vita della pubblicazione (1936) – della conferenza che Hermann Broch dedicò a James Joyce e al suo “Ulisse” in occasione del cinquantesimo compleanno del grande scrittore irlandese.
“Vivo sul vivo” è una narrazione incantevole: è l’incontro tra due grandi poeti (Marina Cvetaeva e Maksimilian Vološin), il passaggio di testimone da una generazione all’altra, sullo sfondo di una Russia che si avvia verso gli anni della rivoluzione.
Nel breve spazio di un racconto, Edith Wharton delinea in maniera per-fetta il complesso rap-porto tra madre e figlia, riassumendo mirabil-mente tutta l’atmosfera, i personaggi e le trame dei suoi grandi romanzi.